Buste di plastica o in bioplastica?

Eco Vivere

Buste in plastica o in bioplastica?

Allo scopo di sensibilizzare su un argomento, forse troppo sottovalutato dalla popolazione, quest’oggi ci occupiamo di ecologia e di risparmio.

Scrivo quindi per spronare ad una riflessione e ad un eventuale approfondimento, secondo voi, sull’ambiente impatta maggiormente la plastica o la bioplastica?

Buste di plastica o bioplastica (foto M. Cuomo - www.nonsolorisparmio.it)

E’ chiaro che se rispondiamo in maniera superficiale, verrà fuori una scontatissima risposta e tutti risponderanno che la bioplastica impatta di meno!

Ma se scendiamo più nel profondo ci accorgiamo che dare una buona risposta a questo apparente “banale” quesito non è affatto facile.

Sottolineo (come spero si sia già inteso dai miei precedenti articoli), che parteggio (e non poco) per l’ecologia, perché credo sia l’unica strada percorribile per avere un buon futuro.

A volte, però, mi capita di non seguire l’opinione della massa e di tracciare una mia personale idea su ciò che mi circonda.

Credetemi non sono impazzito, e avrò modo di chiarire e spiegarmi meglio a breve, con dati di fatto e alcune riflessioni.

Dandolo per scontato, credo sia superfluo ricordare che la plastica è un derivato del petrolio (risorsa naturale esauribile), ma cos’è invece la bio-plastica?

Che cos’è la bio-plastica

Ebbene, secondo la “European Bioplastics”, la bioplastica è una particolare plastica riciclabile e biodegradabile, ottenuta da materie prime rinnovabili.

Approfondendo queste prime note fondamentali, ho appreso che la bio-plastica si decompone entro qualche mese (contro i 1000 anni e passa, impiegati dalle materie plastiche tradizionali).

Fin qui tutto bene, anzi, nulla da eccepire, ci ritroviamo dinanzi a un qualcosa di eccezionale che rivoluzionerà il nostro futuro.

In fase di ricerca ho appreso inoltre che le bioplastiche vengono realizzate utilizzando le seguenti materie prime: mais (farina e amido), grano (o altri cereali), alghe, tapioca, patate (fecola e bucce).

Ed ecco una prima constatazione: da oggi in avanti, gli shopper (buste per la spesa) verranno prodotti con materie commestibili.

E allora mi è balenato un pensiero: “Con la fame nel mondo, autentica catastrofe sociale come la mettiamo?”.

Che volete, ho la “capa tosta” (testa dura) ed ho continuato ad approfondire questa mia ricerca, scoprendo che il ciclo produttivo delle bioplastiche non è affatto così ecologico come lo si vorrebbe far credere.

Infatti, per produrre la sua materia prima (mais, tapioca, patate, grano e altri cereali), che ripeto andrebbero mangiate, vi è innanzitutto bisogno di grandi risorse idriche.

Poi in fase di lavorazione della materia prima per ottenere il prodotto finito (uno shopper), è necessario ancora moltissima acqua.

E allora mi è balenato un secondo pensiero: “Con la sete nel mondo, altra catastrofe sociale come la mettiamo?”.

E’ giusto destinare all’industria questa preziosissima risorsa, che scarseggia e non poco nel cosiddetto “Terzo mondo”.

Se prima ho parlato di fame a questo punto aggiungerei anche un possibile aggravarsi di un’altra piaga: la “sete nel mondo”.


Conclusioni

Se lo smaltimento è un punto di forza di questo prodotto del “futuro”, non possiamo ignorare che la produzione di bioplastiche (da alimenti), comportano molti contro.

Ho così rivalutato ancor più il mio fidato bustone in plastica per la spesa che utilizzo ogni qualvolta devo fare la spesa, almeno da 5 o 6 anni.

Una buona abitudine, quest’ultima, che mi ha permesso di risparmiare sull’acquisto “imposto” di centinaia di shoppers biodegradabili (usa e getta).

Busta in bioplastica (foto M. Cuomo - www.nonsolorisparmio.it)

Ed eccomi al dunque, nel mio piccolo quanto avrò impattato sull’ambiente con i miei due bustoni (che salvo imprevisti riutilizzerò per almeno altri 10 anni)?

In tutta sincerità penso che i due robusti bustoni di cui dispongo, abbiano avuto minor impatto ambientale di centinaia di buste biodegradabili che ho evitato di utilizzare in questi ultimi 5-6 anni.

Non so voi come la pensate, la faccenda della bioplastica per i motivi di cui sopra, non mi convince tanto… magari mi sbaglierò…

Di certo ho preso alla lettera e continuo a seguire il consiglio (del WWF) datomi per iscritto sul mio bustone, che così recita: “Riutilizza questa borsa… Evitando gli sprechi ci aiuti a proteggere l’ambiente“.


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