La carta alluminio

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La carta alluminio

L’alluminio per confezionamento, erroneamente detto anche carta stagnola e talvolta carta argentata, è un materiale lavorato per il confezionamento e la conservazione degli alimenti e dei medicinali.

Nell’ottica di favorire quanto più possibile la buona informazione, quest’oggi parleremo dei possibili aspetti tossici e poco conosciuti di un oggetto di uso comune, utilizzato impropriamente nella maggior parte delle case.

La carta allumini (foto M. Cuomo - www.nonsolorisparmio.it)

In giro per il web, esistono recensioni che enfatizzano le numerose applicazioni che l’alluminio per confezionamento può avere nella vita quotidiana, giusto per capire di cosa parliamo, tra di esse, ne ricordiamo a seguire alcune.

Come utilizzare la Carta alluminio, i consigli dal web:

  • Usate il bicarbonato di sodio, sale, acqua bollente e pezzi di carta d’alluminio per pulire più facilmente l’argento.
  • Avvolgete le maniglie delle porte che non volete sporcare con la vernice.
  • Per pulire i metalli ossidati sfregate la carta alluminio immersa nell’acqua.
  • Trasformare le batterie ‘mini stilo’ in ‘stilo’, aggiungendo della carta di alluminio (sempre dalla parte del polo positivo).
  • Evitando di utilizzare prodotti chimici, prova a pulire la griglia del barbecue strofinandovi sopra una palla di alluminio.
  • Per rallentare il processo di maturazione delle banane, coprite il picciolo con della carta di alluminio.
  • Per affilare la lama delle forbici, eseguite dei tagli su un foglio di carta alluminio.
  • Un foglio di alluminio arrotolato a forma di cono si può usare come imbuto di emergenza.

I suddetti utilizzi della carta alluminio (N.B.: sono stati rintracciati sul web, ma non sono stati sperimentati da nonsolorisparmio.it per cui non garantiamo alcun che), evidenziano la straordinaria versatilità che può avere questo sottilissimo laminato.

Noialtri, però, con il presente articolo vogliamo evidenziare e chiarire una caratteristica poco conosciuta di questo materiale da confezionamento, ovvero la sua potenziale nocività, se viene posto a contatto con particolari alimenti ed in particolari condizioni.

Alluminio da imballo: avvertenze e controindicazioni

La legge italiana specifica infatti che devono essere evitati i contatti prolungati a temperatura ambiente, o comunque non refrigerata, della carta alluminio con alimenti acidi o troppo salati visto che l’acidità e l’eccesso di sale favoriscono il passaggio del metallo nell’alimento.

La legge introduce inoltre un obbligo di etichettatura per prodotti in alluminio, sui quali deve essere tassativamente indicato:

  • non idoneo al contatto con alimenti fortemente acidi o fortemente salati;
  • destinato al contatto con alimenti a temperature refrigerate;
  • destinato al contatto con alimenti a temperature non refrigerate per tempi non superiori alle 24 ore;
  • destinato al contatto con gli alimenti a basso potere estrattivo a temperature ambiente anche per tempi superiori alle 24 ore.

L’argomento è talmente interessante che il Ministero della Salute ha messo in essere una Campagna informativa sul corretto uso dell’alluminio in cucina.

Detto ciò, corre l’obbligo di evidenziare che non scopriamo di certo l’acqua calda, le avvertenze di cui sopra, per chi non lo sapesse, sono riportate su tutte le confezioni (a norma) di carta di alluminio in commercio, ma sono poco conosciute per la superficialità della stragrande maggioranza degli acquirenti, che purtroppo non hanno la buona abitudine di leggere, vedi immagine a seguire:

Carta alluminio - le avvertenze sulla scatola
Carta alluminio – le avvertenze sulla scatola

Conclusioni:

In conclusione chiediamo di non sottovalutare le avvertenze, il passaggio dell’alluminio negli alimenti e la conseguente ingestione di questi ultimi può risultare tossico: l’alluminio è tossico per il sistema nervoso, oltre ad avere effetti sull’apparato riproduttivo e sullo sviluppo osseo.

In un individuo sano, però, il metallo viene in gran parte eliminato attraverso i reni e quindi i rischi legati all’ingestione con il cibo sono contenuti, anche se nel corso della vita è possibile un certo accumulo nei reni e nelle ossa.

Diverso il ragionamento per chi soffre di insufficienza renale, che dovrebbe fare particolarmente attenzione.


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