Shrinkflation: il rincaro invisibile che svuota il carrello
( Come risparmiare )
Hai notato che la confezione del tuo snack preferito è più leggera, o che la bottiglia del detersivo contiene meno liquido pur costando come prima? Non è un’impressione: è la shrinkflation, una pratica sempre più diffusa con cui le aziende ridimensionano la quantità di prodotto senza ridurne il prezzo.
Un trucco commerciale subdolo, che agisce nell’ombra dell’inflazione e che, giorno dopo giorno, svuota il nostro carrello (e il portafoglio) senza che ce ne accorgiamo.

Cos’è la shrinkflation e perché è così diffusa
Il termine nasce dall’unione di shrink (restringere) e inflation (inflazione): inflazione per riduzione.
In pratica, i produttori cercano di contenere i costi senza aumentare i prezzi in modo evidente, riducendo il peso o il volume dei prodotti.
Ecco alcuni esempi concreti:
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Le patatine passano da 200 g a 180 g.
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La cioccolata perde una barretta ma resta nella stessa confezione.
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Il detersivo da 1 litro diventa da 900 ml, ma il prezzo è identico.
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Le merendine diminuiscono di qualche grammo, mantenendo il packaging invariato.
Tutto ciò consente alle aziende di mantenere margini di guadagno, mentre il consumatore paga lo stesso importo per meno prodotto.
Shrinkflation: come riconoscerla e difendersi
La shrinkflation è difficile da individuare perché l’aspetto esterno della confezione cambia poco. Tuttavia, ci sono alcune mosse pratiche per non cadere nella trappola:
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Leggi sempre l’etichetta: confronta il peso netto o il volume indicato.
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Controlla il prezzo al chilo o al litro: è l’unico dato che rivela il reale costo del prodotto.
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Confronta con versioni precedenti o con marche alternative.
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Segnala online (alla Codacons) le confezioni “ridotte” che scopri: più se ne parla, più i consumatori diventano consapevoli.
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Premia le aziende trasparenti, che mantengono la quantità o comunicano chiaramente eventuali modifiche.
Conclusione
La shrinkflation è un fenomeno silenzioso ma costante, che colpisce quasi tutti i settori del largo consumo: alimentari, detergenti, cosmetici e perfino carta igienica.
Solo una maggiore consapevolezza del consumatore può arginarla. La prossima volta che fai la spesa, non guardare solo il prezzo in etichetta, ma anche quanto prodotto stai realmente acquistando.
Perché risparmiare, oggi più che mai, significa sapere cosa si paga davvero.
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Giornalista pubblicista (OdG n. 146480), appassionato di viaggi, escursioni e natura, si occupa di risparmio, economia domestica, ecologia e pratiche sostenibili.
