Età pensionabile in Italia: davvero aumenta di 3 mesi?

Età pensionabile in Italia: davvero aumenta di 3 mesi? Ecco cosa dicono i dati ufficiali

( Finanza Facile )

Negli ultimi giorni si è diffusa la notizia che l’età pensionabile in Italia aumenterà di tre mesi, facendo scattare l’allarme tra lavoratori e pensionandi.

Ma cosa c’è di vero? I dati ufficiali raccontano una realtà più sfumata: nessun aumento è ancora entrato in vigore, anche se la bozza della Legge di Bilancio 2026 prevede un innalzamento graduale dal 2027. Facciamo chiarezza.

Età pensionabile in Italia
Età pensionabile in Italia

La situazione attuale: 67 anni e 20 di contributi

Oggi, per accedere alla pensione di vecchiaia servono 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi.
Questi requisiti sono fermi fino al 31 dicembre 2026, come stabilito dai precedenti decreti ministeriali.

L’aumento automatico dell’età pensionabile — introdotto dalla Legge Fornero — è infatti legato alla speranza di vita, ma l’adeguamento è stato sospeso fino al 2026.


Cosa prevede la bozza della Legge di Bilancio 2026

Secondo le anticipazioni ufficiali (fonti: TG24 Sky, PensioniOggi, CreditNews), la manovra prevede che l’età pensionabile venga aumentata di tre mesi, ma in modo graduale:

  • +1 mese dal 1° gennaio 2027

  • +2 mesi dal 1° gennaio 2028

In pratica, dal 2028 l’età per la pensione di vecchiaia sarebbe di 67 anni e 3 mesi, salvo nuove modifiche.

L’adeguamento riguarderebbe anche altre prestazioni collegate a requisiti anagrafici, come la pensione anticipata contributiva, e potrebbe incidere pure sui requisiti contributivi per chi sceglie l’uscita anticipata (43 anni e 1 mese per gli uomini, 42 anni e 1 mese per le donne).


Le categorie escluse: chi non subirà l’aumento

Nella bozza è prevista una “sterilizzazione” dell’aumento per alcune categorie di lavoratori, cioè per chi svolge attività usuranti o gravose.

Tra queste, rientrerebbero:

  • addetti ai turni notturni o alla catena di montaggio,

  • operai edili,

  • infermieri e operatori socio-sanitari,

  • maestre d’asilo,

  • operatori ecologici e addetti alla raccolta rifiuti,

  • facchini e addetti al carico/scarico merci.

Per questi lavoratori, l’età pensionabile dovrebbe restare invariata, almeno fino a nuove valutazioni del Ministero del Lavoro.


Attenzione: non è ancora legge

È importante sottolineare che nessun aumento è ancora in vigore.
Le informazioni circolate derivano da bozze e anticipazioni della Legge di Bilancio 2026, che dovrà ancora essere approvata dal Parlamento e potrebbe subire modifiche.

In particolare, il Governo sta valutando se congelare l’aumento per alcune categorie o rimandare parte dell’adeguamento in base all’andamento economico e demografico.


Cosa significa per i lavoratori

Per chi si avvicina alla pensione nei prossimi due anni, non cambia nulla: fino al 2026 l’età resta ferma a 67 anni.
Chi invece andrà in pensione dopo il 2027 potrebbe dover attendere qualche mese in più, salvo rientrare tra le categorie escluse.

Esempio pratico:

  • Mario, nato nel 1960 e con 20 anni di contributi, potrà andare in pensione a 67 anni se ci riesce entro il 2026.

  • Se compirà 67 anni nel 2027, dovrà attendere un mese in più (67 anni e 1 mese).

  • Se raggiungerà l’età nel 2028, l’attesa sarà di 67 anni e 3 mesi.


In sintesi: chiarezza e cautela

➡️ L’età pensionabile non è ancora aumentata.
➡️ È previsto un aumento di 3 mesi solo dal 2027, graduale e con esclusioni per lavori usuranti e gravosi.
➡️ Tutto dipenderà dall’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2026.

Per ora, nessun allarmismo: chi è prossimo al pensionamento può stare tranquillo, ma è bene restare aggiornati sui futuri sviluppi parlamentari.


Fonti verificate:


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