Come esporsi al sole. A estate inoltrata chi ne ha la possibilità, va in montagna o cerca di raggiungere il mare per godersi in tutto relax, qualche ora di esposizione al sole, un po’ di tranquillità ristoratrice e perché no, tenta anche di ottenere una colorita abbronzatura. Nulla da eccepire, questa pratica naturale, se eseguita nella giusta maniera giova al corpo e allo spirito, non inventiamo nulla di nuovo, già lo sapevano i nostri avi. Attenzione, però, a non abusarne eccessivamente, ed evitiamo di sostare per troppo tempo al sole, perché la stratosfera terrestre (che un tempo agiva da vero e proprio filtro), oggi non riesce più a mitigare e a fare da barriera naturale…
A causa del forte inquinamento atmosferico causato dall’uomo (emissione incauta ed indiscriminata di gas a base di composti alogenati), dal 1980 ad oggi si è venuta a creare una riduzione dell’ozono stratosferico (schermo fondamentale per l’intercettazione di radiazioni letali per la vita sulla Terra).
La riduzione e il conseguente assottigliamento di questo filtro naturale, infatti, permette alle radiazioni solari nocive di raggiungere la Terra, con conseguente: effetto sterilizzante per moltissime forme di vita, parziale inibizione della fotosintesi delle piante, rischio di abbassamento delle capacità di alimentarsi da parte di tutto l’ecosistema, diminuzione dei raccolti, distruzione di frazioni importanti del fitoplancton (alla base per la catena alimentare marina).
Un vecchio adagio recita: “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso”, ecco invece i rischi diretti che corre l’uomo quando si espone senza alcuna protezione alle radiazioni solari: danni irreversibili per la pelle, i raggi ultravioletti possono innescare la formazione di melanomi e altri tumori, danni sicuramente non da sottovalutare per gli occhi.
E pensare che fino a non molti anni fa, l’elioterapia marina (per la trasformazione della vitamina D nella sua forma attiva D3) risultava essere fondamentale per la cura di numerose patologie, quali: rachitismo, psoriasi ed affezioni reumatiche, artrosiche ed ossee… Operando questa breve ricerca su: benefici e rischi correlati all’esposizione al sole, attraversano la mia mente molti ricordi legati al mare, in particolare mi sembra di sentire ancora la voce di mia madre che spazientita, al suo ennesimo tentativo di farmi uscire dal mare, ribadiva (n.b.: per il bon ton dell’occasione, traduco dal dialetto ed escludo le imprecazioni): “Ora basta! E’ l’ultima volta che te lo dico, esci dall’acqua e stenditi un po’ al sole che ti fa bene!!!”, saggezza di un tempo, ahimè, non più applicabile!!!
Vista l’importanza del tema trattato (l’esposizione al sole è una cosa seria, per cortesia non sottovalutate i suddetti fattori di rischio), a seguire aggiungiamo ulteriori info e suggerimenti che ci permettono comunque di godere dei tantissimi benefici offerti dal nostro “amico” sole:
- l’esposizione al sole. Evitate le ore più calde della giornata (dalle 12 alle 15) per esporvi direttamente al sole. Le ore migliori per esporsi al sole sono quelle del mattino (8-11) e del tardo pomeriggio (dopo le 17).
- per sviluppare la vitamina D, benefica per ossa, muscoli e sistema immunitario basta esporsi al sole per pochi minuti al giorno. E’ vero che una pelle abbronzata può apparire più sana, ma bisogna sapere che l’abbronzatura è un meccanismo di difesa della pelle per difenderci dai danni dei raggi ultravioletti (UV). Tale meccanismo di difesa attiva i melanociti, cellule specializzate nella produzione di un pigmento, la melanina, che rende la pelle più resistente ai danni immediati, le scottature solari, e ritardati nel tempo come il precoce foto-invecchiamento e la cancerogenesi
- le creme con filtro solare devono essere considerate un aiuto per una abbronzatura corretta e non un lasciapassare per esposizioni troppo prolungate, esse vanno sempre applicate almeno una mezz’ora prima e non nell’imminente esposizione, in modo tale da consentire ai principi attivi di passare attraverso lo strato superficiale della pelle. Cospargere su tutto il corpo ed in particolare sui punti più sensibili, senza lesinare sulla quantità. Osservate particolare attenzione per i bambini piccoli: su di loro applicate sempre una buona crema protettiva a schermo totale! L’applicazione sulle labbra riduce il rischio di herpes.
- il fattore di protezione (SPF) deve essere inversamente proporzionale al proprio fototipo: tanto più la pelle è chiara e quindi sensibile ai raggi solari tanto maggiore deve essere l’SPF. E’ importante usare le creme con filtri solari per integrare, ma non per sostituire, i metodi fisici di protezione dalle radiazioni UV (indumenti, cappello, occhiali, ombra) soprattutto nelle ore centrali e più calde della giornata.
- gli autoabbronzanti hanno solo un effetto cosmetico e non “preparano” la pelle al sole. Le lampade solari UVA sono da considerare un ulteriore rischio per l’insorgenza dei tumori della pelle e sicuramente accelerano l’invecchiamento cutaneo provocando un aumento delle rughe e delle macchie, anch’esse non hanno alcun effetto protettivo rispetto ai raggi solari.
- Dopo un bel bagno è gradevole asciugarsi al sole; attenzione però: l’effetto-lente delle goccioline di acqua sul corpo può favorire le scottature. Meglio quindi asciugarsi ed eventualmente ripetere l’applicazione del protettivo solare.
- Attenzione all’esposizione indiretta ed ai riflessi perché abbronzano anche quelli. Particolarmente forti sono i raggi solari riflessi: dall’acqua, dalla sabbia o dalla neve, che ne moltiplicano l’intensità.
- Per evitare colpi di calore bevete regolarmente e reidratatevi, ciò permette di ripristinare i sali e i minerali persi con la sudorazione.
- Dopo l’esposizione al sole la pelle va idratata perché si mantenga elastica. Un buon prodotto dopo-sole rinfresca e provvede alla giusta idratazione.