Itinerario di Viaggio
Il Battistero Paleocristiano di San Giovanni in Fonte – Padula (SA)
Premesse
Meritevole di attenzione e di una visita, è il Battistero Paleocristiano di San Giovanni in Fonte.
Immerso nel verde questo Battistero è situato sul confine tra Padula e Sala Consilina. Suggestiva ed interessante è sicuramente la sua allocazione perché è l’unico Battistero al mondo ad essere stato costruito su una polla d’acqua purissima, che alimenta perennemente la sua vasca battesimale.
Non appena ne ho avuto occasione, ho quindi visitato questo antichissimo edificio religioso, insieme a moglie e figli. A seguire un sunto di ciò che abbiamo visto.
Il Battistero di San Giovanni in Fonte
Il Complesso monumentale denominato “San Giovanni in Fonte” rappresenta una straordinaria sintesi delle vicende storiche, culturali e religiose del territorio del Vallo di Diano, e non solo.
Una testimonianza preziosa per la comprensione della rilevanza e delle origini del battistero è una lettera del 527 di Aurelio Flavio Cassiodoro (Variae, VIII, 33), ministro e consigliere del re ostrogoto Atalarico, che riferisce di una fiera che si svolgeva ogni anno, con grande partecipazione delle popolazioni delle regioni limitrofe, in occasione della festa di S. Cipriano in un luogo ove sorgeva una fonte battesimale miracolosa già dedicata in età pagana al culto della ninfa Leucòthea.
La località è Marcellianum, borgo della città romana di Cosilinum, verosimilmente dal nome di Marcello I (308 -309) il papa che in età costantiniana istituisce la diocesi e fonda il battistero.
Qualche anno dopo la testimonianza di Cassiodoro possiamo immaginare per Marcellianum un periodo di decadimento a causa della guerra greco-gotica. Dopo la fase di controllo bizantino del territorio, i Longobardi determinano un nuovo assetto degli abitati del Vallo di Diano che cominciano a trasferirsi dalla piana sulle alture circostanti.
Intorno all’anno Mille il Battistero diventa un luogo di culto non più esclusivamente funzionale al rito battesimale.
È interessante a tal proposito la notizia della donazione nel 1077 da parte del primo conte normanno di Marsico, Rinaldo Malaconvenienza, della “chiesa di S. Giovanni delle Fonti” ai Benedettini di Venosa. Essi operano una trasformazione dell’originario impianto del battistero in complesso conventuale.
Il Battistero di San Giovanni in Fonte: ulteriori vicissitudini
Nel 1297 papa Bonifacio VIII assegna la gestione dei beni del Monastero della Trinità di Venosa, e quindi anche di S. Giovanni, all’ordine dei Cavalieri Spedalieri di S. Giovanni meglio noti come Cavalieri di Malta.
Ad essi si devono gli interventi che hanno dato l’aspetto attuale al monumento. In età napoleonica la Commenda entra a far parte del demanio regio per poi passare ai Borboni che nel 1852 la donano alla Certosa di S. Stefano al Bosco (Serra S. Bruno).
Di fatto la amministra la Certosa di Padula e quando questa nel 1866 viene chiusa ed i monaci allontanati ne segue le sorti di abbandono e di degrado.
Note: info tratte dalla cartellonistica ufficiale installata in loco.
Conclusioni ed info utili:
Consiglio vivamente questo itinerario agli amanti di storia patria, ma più in generale, anche a coloro che intendono trascorrere qualche ora immersi nella quiete più assoluta.
Seppur di modeste dimensioni, il sito è estremamente suggestivo per la sua particolaristica caratteristica di insistere sopra la polla d’acqua limpidissima. L’interno del Battistero è raggiungibile grazie ad alcune comode passerelle montate quasi a sfioro sull’acqua che sommerge la pavimentazione.
In prossimità di questo antichissimo luogo di culto, è fruibile una piccola area picnic dove abbiamo consumato in tutta tranquillità la nostra merenda a sacco.
A pochi metri dal battistero paleocristiano trovate un parcheggio non custodito la cui sosta è gratuita.
L’ingresso al Battistero è libero e gratuito.
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Giornalista pubblicista (OdG n. 146480) amante dei viaggi e del buon vivere, si occupa di: guadagno e risparmio online, investimenti ed economia domestica.