Un buon Aceto balsamico

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Un buon Aceto balsamico

Carissimi quest’oggi vi parlo di condimento, ed in particolare di aceto balsamico.

Non so quanti di voi ne fanno già uso (perché ne apprezzano: sapore, profumo e qualità organolettiche), sulla mia esperienza personale, posso solo asserire che nelle nostre dispense, non può assolutamente mancare.

Una bottiglina di buon aceto balsamico, se dosato con parsimonia, può enfatizzare gusto e sapore di qualsiasi pietanza.

Aceto balsamico su scarola (foto M. Cuomo)

Per chi non lo sapesse, va detto in primis, che l’aceto balsamico è ottimo anche per le sue caratteristiche nutrizionali.

Il suo basso contenuto calorico (all’incirca 100 Kcal per 100 ml), diventa praticamente nullo se si considera che normalmente sono sufficienti pochissime lacrime per insaporire una pietanza.

Inutile poi sottolineare che questo elisir diviene nostro validissimo alleato, soprattutto quando viene impiegato in sostituzione del sale o di eventuali condimenti ipercalorici (oli vegetali, maionese e/o burro).

Un buon aceto balsamico

Il mercato offre una larghissima gamma di aceti balsamici, basta dare uno sguardo sugli scaffali dedicati di un qualsiasi negozio di generi alimentari.

Se volete orientarvi nella scelta e all’acquisto di un “balsamico” di qualità, va innanzitutto sottolineato che i migliori aceti, sono protetti dal marchio IGP.

I balsamici IGP provengono da rigorosissimi consorzi, ubicati nelle terre emiliane (in particolare il comprensorio di Modena è la località di produzione per antonomasia).

Detto ciò, un aceto balsamico di ottima qualità dovrebbe essere profumato all’olfatto, presentare alla vista un colore bruno scuro, carico e brillante, nonché essere scorrevole (ovvero né troppo denso, né troppo liquido) quando lo si versa.

Un buon Aceto balsamico (foto M. Cuomo)

Consigli pratici nella scelta

Normalmente un aceto balsamico, degno di questo nome, viene lasciato ad invecchiare per almeno 12 anni, i più pregiati maturano nelle botti anche 25-50 anni, da ciò l’alto costo di mercato.

Per orientarsi ad un buon acquisto (qualità/prezzo), scartate a priori, quelli troppo economici (pessime copie degli originali, in genere contengono: solfiti, additivi e coloranti).

Se non ne avete la possibilità economica scartate anche quelli eccessivamente cari (qui si arriva anche a 500 euro a litro: seppur ottimi resterebbero indigesti per le vostre tasche!).

Tra le bottigline che restano alla nostra portata economica, leggiamo attentamente gli ingredienti in etichetta.

La scelta andrà quindi agli aceti balsamici prodotti esclusivamente con: mosto d’uva cotto e aceto di vino, che non contengono coloranti, né conservanti e privi solfiti aggiunti.

Ecco alcuni suggerimenti su come selezionare un buon aceto balsamico:

  1. Controlla l’etichetta: Leggi attentamente l’etichetta del prodotto. Un vero aceto balsamico tradizionale dovrebbe essere prodotto in una delle regioni italiane designate (Modena o Reggio Emilia) e dovrebbe essere indicato come “Aceto Balsamico Tradizionale di Modena” o “Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia”. Questi aceti sono i più pregiati.
  2. Guarda l’etichetta degli ingredienti: L’aceto balsamico tradizionale dovrebbe contenere solo due ingredienti: mosto d’uva cotto e aceto. Evita gli aceti che contengono zucchero, caramello o additivi artificiali.
  3. Valuta l’età: L’aceto balsamico tradizionale è invecchiato per un lungo periodo, spesso da 12 a 25 anni o più. Maggiore è l’età, più ricco e complesso sarà il sapore. Tuttavia, l’invecchiamento prolungato può far aumentare il prezzo.
  4. Confronta il prezzo: Gli aceti balsamici di alta qualità sono spesso costosi. Attenzione alle offerte troppo allettanti, poiché potrebbero non essere autentici o di buona qualità.
  5. Prova prima di acquistare: Se possibile, assaggia l’aceto balsamico prima di acquistarlo. Chiedi al venditore se è possibile fare una degustazione o cerca negozi specializzati che offrano questa opportunità.
  6. Consistenza e colore: L’aceto balsamico di alta qualità avrà una consistenza sciropposa e un colore ricco, tendente al marrone scuro. Evita gli aceti troppo chiari o troppo liquidi.
  7. Marche di fiducia: Cerca marche di produttori di aceto balsamico rinomati e rispettati. Alcune marche famose includono Acetum, Giuseppe Giusti, Villa Manodori e Leonardi.
  8. Certificazioni DOP e IGP: Cerca i marchi DOP (Denominazione di Origine Protetta) o IGP (Indicazione Geografica Protetta) sull’etichetta, che indicano che l’aceto è stato prodotto in conformità con le norme di qualità italiane.
  9. Scelte personali: Considera le tue preferenze personali. Alcuni aceti balsamici sono più dolci, mentre altri sono più acidi. Scegli quello che si adatta meglio ai tuoi gusti e alle tue esigenze culinarie.
  10. Utilizzo previsto: Tieni presente che l’aceto balsamico tradizionale è spesso utilizzato come condimento o per insaporire piatti come insalate, formaggi e frutta. Se stai cercando un aceto per cucinare, potresti optare per un’opzione più economica.

articoli consultati: https://it.wikipedia.org/wiki/Aceto_balsamico


Conclusioni:

Ricorda che l’aceto balsamico di alta qualità può essere un’aggiunta straordinaria a molte preparazioni culinarie, quindi vale la pena investire in un buon prodotto se lo utilizzi spesso in cucina.

Buon condimento a tutti!!!


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